Le cornici...nelle cornici
Buon pomeriggio bentornati nel consueto appuntamento del martedì.
Se non avete mai prestato attenzione al fatto che una fotografia sia a due dimensioni, poco male è piuttosto normale.
Il realismo insito nel genere fotografico e la grande diffusione delle immagini nel mondo grazie ai vari social abitua la nostra mente a vedere le foto come tridimensionali anche se così non è.
La foto è bidimensionale e quindi dovremo essere, fotografi e non, bravi nel cercare di creare una sorta di tridimensionalità attraverso la composizione fotografica. Sono molti i fattori che possono incidere sulla creazione dell'illusione della tridimensionalità, come il tipo di lente montata in macchina, le angolazione di ripresa, composizione etc etc.
Oggi vorrei accennare alla cosiddette "cornici".
La prima cornice con cui dobbiamo fare i conti in modo obbligatorio è quella dei contorni della foto, qualsiasi sia il formato della macchina fotografica.
Essa interagisce con la composizione, in particolare con le cornici interne.
La cornice interna forza l'osservatore della foto a concentrarsi sull'interno di essa in modo da guidare l'occhio umano dove si vuole e rappresenta anche la volontà umana di creare un ordine naturale, poter avere il controllo sull'ambiente, una sorta di rigidità ed imposizione, desiderio di controllo.
Queste cornici sono molto più efficaci se della stessa forma del frame. Dirigono l'occhio dove noi vogliamo che ricada creando dimensione, infatti rende autentica la percezione che fra noi che osserviamo ed il soggetto della fotografia è frapposto un elemento denominato middle ground che crea un percorso e dimensione per il nostro occhio.
Nella foto scattata durante un destination travel esiste la cornice necessaria dovuta al formato della fotografia, ma ci sono anche tante altre piccole cornici interne e sicuramente la più importante è quella sulla sinistra che incornicia perfettamente la coppia dove ricadrà per primo il nostro occhio.
