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CALL FOR ARTISTS

OLTRE IL PRESENTE

Il Ritratto di Simone Weil, di Ljubiza Mezzatesta, veglia sulle opere confluite in questa 5^edizione di “CALL FOR ARTISTS” di NucleikArt.
Un ritratto “laconico”, che affiora attraverso un segno reso incisivo dalla giustapposizione di campiture cromatiche primarie su una superficie uniforme: l’essenzialità del segno e della cromia evidenzia la profondità della persona di Simone Weil, la necessità del suo monito al giorno d’oggi: recuperare la parola, a qualsiasi costo, con qualsiasi mezzo.

Lo sguardo dell’intellettuale francese di origini ebraiche ci inchioda alla responsabilità di sottrarci, nell’epoca del dominio dell’effimero, al flusso ininterrotto della parola mercificata e svuotata di senso; della parola “cosalizzata” che impedisce qualsiasi profondità di discorso.

Il risanamento di una comunità umana dimidiata nei suoi valori umani non può non passare da un recupero della parola, da una restituzione dell’essere umano all’orizzonte del linguaggio: essenziale ad una piena comprensione della realtà, senza la quale l’uomo finirebbe per essere defenestrato dalla sua dimensione politica.

Al Ritratto di Simone Weil fa da pendant I’M PERFECT, di Agata Leocata: rappresentazione del mostro che vive in noi, che reclama lo statuto di esistenza e dichiara la propria perfezione; a rimarcare l’esigenza di ognuno a fare i conti con le proprie asimmetrie, a dischiudere la bellezza che si annida in ciò che umano, troppo umano, non può rispondere a standard culturali che negano qualsiasi prospettiva umanistica della vita dell’uomo.

Fra questi due poli si apre la galleria di opere che compongono questa rassegna, le quali reclamano, a vario titolo, il diritto all’espressione – emotiva o politica – che da sempre connota l’uomo; il linguaggio appare frantumato, perché molteplici sono i media coinvolti nella tensione espressiva degli artisti, perché è venuta meno qualsiasi univocità di discorso; e tutti, ora nella forma della complessione psicologica e dello scavo interiore, ora nella forma dell’aperta denuncia politica, sono coinvolti in una ricerca che non lascia intravedere un termine. A voler rimarcare, coralmente, il naturale orizzonte d’attesa dell’uomo: il discoprimento dell’ignoto, che è afflato alla conoscenza, che è rinuncia ad acquisizioni certe e valide una volta per sempre.

La ridefinizione del nostro presente – tecnologico e chiassoso – appare come un passaggio inevitabile al recupero della radice umana della vita, senza riesumare anacronistiche visioni dell’uomo, o auspicare ritorni ad un passato remoto da cui l’uomo si è definitivamente affrancato:

bisogna riassegnare una “moralità” all’uso degli strumenti di cui la modernità ci ha dotati.
A esprimere efficacemente questa necessità viene in soccorso la video installazione SOCIAL TIME, di Marta Ciolkowska, metafora della complessità dell’ecosistema cui l’uomo integralmente appartiene. Questa è la strada per ricucire la spaccatura tra passato e presente, e far sì che la contemporaneità non sia un tempo ed uno spazio avulso da qualsiasi radice.

NucleiKart ancora una volta registra le difformi tendenze dell’arte d’oggi e ci invita alla cooperazione critica, ad affrontare consapevolmente il cammino dentro cui ognuno di noi“Call for artist"

Andrea Barbagallo

la mostra è visitabile dal lunedì al venerdì dalle 11:00 alle 13:00
dalle 15:30 alle19:00

sabato su appuntamento
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