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Cantiere Panama


E' agosto, sono appena atterrata a Panama City, al mio arrivo l'immagine che ho davanti è un'America Latina dinamica, moderna e frenetica; il primo impatto è grandi strade e centinaia di grattacieli.

Una città di quasi 1 milione di persone all'interno di una trasformazione visivamente evidente e tangibile nell'aria.

Storicamente fondata dal governatore spagnolo Pedro Arias de Avila nel 1519, ottenne l'indipendenza dalla Spagna nel 1821, infatti nel quartiere del centro storico, il casco viejo, il fascino delle abitazioni coloniali è netto ed incantevole.

Successivamente la città passò sotto la dipendenza della Gran Colombia e finalmente nel 1903 divenne totalmente indipendente.

Oggi sembra una metropoli molto ricca e soprattutto in grande trasformazione, ma certamente a parte il paesaggio avveniristico creato dei grattacieli, la parte della città che più colpisce è il casco viejo, dichiarato patrimonio dell'umanità dell'Unesco, è il quartiere più antico della città, ricco di edifici di grande valore culturale e architettonico.

Tra le vie, la sensazione è quella di stare dentro un'ampia opera di restauro, la maggior parte dei palazzi, infatti, sono in ricostruzione, dei giovani del posto, mi raccontano che nel lungo periodo di declino del 20º secolo, la città vide il graduale abbandono delle famiglie benestanti che lasciarono il centro storico perchè attratte dal nuovo polo avveniristico della capitale.

Una parte del casco viejo è ancora fatiscente e si fonde con le parti già egregiamente riqualificate e altre in ricostruzione, passeggiando per il quartiere, a parte l'estrema tranquillità degli abitanti e degli animali, soprattutto cani che gironzolano con gatti in armonia, ciò che davvero è degno di foto è questa incredibile fusione tra antico e moderno.


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